Considerazioni sul Processo Penale Telematico

processo penale telematicoDal 2016, come annunciato dal Ministro Orlando, grazie a fondi strutturali 2014-20 il Processo Penale Telematico entra in una fase implementativa che sarà di lunga durata. In analogia a quanto capita nei sistemi in uso nelle imprese si è di fronte a una complessiva reingegnerizzazione dei sistemi in uso per arrivare a un unico sistema informativo che sia completo, integrato e sicuro.

Nello stesso tempo saranno effettuati gli indispensabili interventi normativi di adeguamento per i quali è attivo un gruppo di lavoro tecnico.

A differenza del processo civile, che si basa su un sistema unico che assolve alle diverse funzioni, il processo penale telematico consta di diversi sottosistemi applicativi, che devono divenire interoperabili.

Il primo risultato ottenuto è l’evoluzione dell’informatizzazione dei registri generali, impostati proceduralmente nel 1989, con il passaggio dal Re.Ge, Registro Generale, al SICP, Sistema Informativo della Cognizione Penale, concluso nel 2015, che consente una gestione integrata dei dati del processo di primo e secondo grado, e comprende la produzione semi automatica di atti.

I sottosistemi del Processo Penale Telematico

Sottosistemi importanti sono il SIES e il SIPPI:

  • il Sistema Informativo Esecuzione Sorveglianza interviene nella fase dell’esecuzione penale
  • il Sistema Informativo Prefetture e Procure dell’Italia meridionale per le misure di prevenzione

Con il TIAP, Trattamento Informatizzato Atti Penali, il Ministero tende all’obiettivo di dematerializzazione degli atti con digitalizzazione del fascicolo nelle varie fasi del procedimento di primo grado, onde consentire una più facile consultazione e gestione da parte di tutti gli attori del processo.

Per quanto riguarda le notifiche, dal 15 dicembre 2014 è obbligatorio l’utilizzo della PEC (Posta Elettronica Certificata), per la comunicazione telematica a persona diversa dall’imputato, nei procedimenti di cognizione di primo e secondo grado e nei soli casi di notifica diversa da quella eseguita con le forme tradizionali (mezzo tecnico idoneo).

Si tratta dunque di un segmento ancora limitato, e critico per l’intero Processo Penale Telematico. Il sottosistema prevalentemente in uso è SNT, Sistema Notifiche Telematiche, che è costituito da un servizio basato sul Web, che utilizza almeno una casella di PEC per ogni ufficio e permette la selezione dei destinatari da una rubrica collegata con il RegIndE, Registro generale degli Indirizzi Elettronici del Ministero della Giustizia. SNT facilita la predisposizione degli atti da notificare, compresa la gestione della firma elettronica, consente l’archiviazione strutturata, permette la condivisione tra utenti diversi che possono intervenire anche in tempi successivi, agevola il controllo sulla regolarità della notifica.

Dal punto di vista normativo aree critiche, su cui alcuni problemi appaiono irrisolti, concernono:

  • l’incompleta e insoddisfacente disciplina della PEC
  • la genericità delle indicazioni delle notifiche via PEC
  • l’incerta considerazione dei dati giudiziari come dati sensibili per le fasi del trattamento

Cesare Maioli

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