Recensione della monografia “Trattamento e scambio della prova digitale in Europa”

prova digitaleIl volume “Trattamento e scambio della prova digitale in Europa”, a cura di M.A. Biasiotti, M. Epifani e F. Turchi, è costituito dalla raccolta dei contributi di numerosi studiosi di Digital forensics all’esito dell’esperienza maturata nell’ambito del progetto europeo “EVIDENCE”.

Il progetto Evidence si riferisce alla CALL SEC 2013.1.4.-2 “Development of a Common European Framework of the application of new technologies in the collection and use of evidence” e si propone l’obiettivo finale di fornire alla Commissione Europea una roadmap operativa per poter disciplinare in maniera efficace lo scambio della prova digitale nelle Corti e tra le Corti degli Stati membri con particolare riguardo ai procedimenti penali.

Gli autori dei contributi ed i curatori del lavoro hanno saputo dare una efficace rappresentazione dello stato dell’arte e proporre soluzioni per arrivare a realizzare quanto indicato dal progetto Evidence da cui il lavoro ha preso lo spunto.

Muovendo dal presupposto che ormai la prova digitale ha una importanza strategica non più limitata ai soli reati informatici ma anche a molti altri reati comuni nei quali le tracce digitali rappresentano una potenziale fonte di prova, i vari contributi riportati nella pubblicazione analizzano varie problematiche connesse.

Si tratta di una fotografia molto accurata della situazione attuale in Italia e in Europa che tiene presente come a livello europeo non esistano ancora regole condivise che regolano il trattamento e lo scambio della prova digitale fra i vari Stati membri.

La struttura del volume “Trattamento e scambio della prova digitale in Europa”

Il volume è diviso in due parti:

  • la prima contiene numerosi studi e di ricerche e fornisce un quadro ampio ed esaustivo sugli aspetti legislativi e regolamentari, partendo dallo stato attuale della normativa in merito alla raccolta, conservazione, trattamento e scambio della prova digitale fra più Stati, senza tralasciare il tema fondamentale dell’analisi dell’integrità dell’elemento di prova digitale, ovvero assicurarsi che ciò che alla fine viene presentato in Tribunale sia un “prodotto” conforme all’originale attraverso una rigorosa catena di custodia dell’elemento stesso.
  • la seconda parte, denominata “Esperienze”, raccoglie i contributi di chi si occupa di prova digitale nella sua attività lavorativa quotidiana, ovvero avvocati e consulenti tecnici di informatica forense. Questa parte, più pratica, costituisce l’ideale complemento alla parte teorica e di studi in quanto conferma sul campo alcune criticità che gli studiosi con le loro ricerche hanno messo in evidenza nella prima parte tra le quali a titolo esemplificativo e non esaustivo una compressione dei diritti di difesa delle persone indagate.

Il lavoro presenta anche un’analisi tecnica complessa e particolarmente curata sia delle problematiche derivanti dalla corretta individuazione di prove digitali nel Cloud, sia delle intercettazioni telefoniche e dell’utilizzo in materia di standard operativi diversi fra i vari Stati, giungendo a proporre un progetto di tipo Open Source comune per l’acquisizione, elaborazione ed analisi di dati telefonici che superi la rappresentazione dei risultati delle intercettazioni al momento ancora assai eterogenea a seconda che questi vengano richiesti a uno o ad un altro operatore di telefonia.

L’opinione di chi scrive è che tale opera costituisce un eccellente lavoro, la cui lettura è imprescindibile per coloro i quali o per studio o per interesse professionale si trovano a dover affrontare le problematiche e opportunità della prova digitale nella propria attività professionale.

Alfonso Buccini

Permalink link a questo articolo: https://www.csigbologna.it/referenze/informatica-forense/scambio-prova-digitale-europa/