Convenzione di Budapest sulla criminalità informatica a 20 anni dall’approvazione

Il 23 novembre 2021 saranno trascorsi ormai venti anni da quando il Consiglio d’Europa ha approvato la “Convenzione di Budapest”, la Convenzione sul Cybercrime approvata nel 2001 che rappresenta il primo documento sovranazionale che disciplina i reati che coinvolgono dati informatici.

La consapevolezza sulla natura transnazionale dei crimini informatici fece maturare ai legislatori europei di quegli anni la convinzione che fosse giunto il momento di armonizzare i vari quadri normativi dei singoli Paesi (in Italia la prima legge sul cybercrime risaliva al 1993 quando fu promulgata la legge 23 dicembre 1993 n. 547) al fine di arrivare a dare una risposta comune al crimine informatico attraverso le ratifiche e i recepimenti che della Convenzione stessa sarebbero stati fatti nei vari ordinamenti nazionali.

Sono molti i punti rilevanti della Convenzione che consta di 47 articoli, una delle parti più rilevanti e il Capitolo III interamente dedicato alla cooperazione internazionale dove viene stabilito che le parti devono cooperare tra loro nella misura più ampia possibile nelle indagini o nei procedimenti riguardanti i reati collegati a sistemi e dati informatici, o per raccogliere le prove, in forma elettronica, di un reato

La Convenzione di Budapest sul Cybercrime è entrata in vigore il 1° luglio 2004 e la ratifica è stata aperta a tutti gli Stati, non solo a quelli facenti parte del Consiglio d’Europa: attualmente sono 66 i Paesi che hanno ratificato la Convenzione mentre altri sono stati invitati a farlo.

Il 1° marzo 2006 la Convenzione è stata implementata da un Protocollo Addizionale che ha portato ad una estensione del campo di applicazione della Convenzione di Budapest ai reati di propaganda xenofoba e razzismo, mentre un secondo protocollo addizionale sulla cooperazione internazionale potenziata e sull’accesso alle prove nel cloud approvato a maggio 2021 e parzialmente emendato lo scorso mese di ottobre sarà definitivamente reso operativo in occasione della “Octopus Conference” in programma dal 16 al 18 novembre prossimi.

Per quanto riguarda l’Italia la Convenzione è stata ratificata con la legge 18 marzo 2008 n. 48 (G.U. del 4 aprile 2008, n. 80), legge con la quale il legislatore italiano è intervenuto sia in materia di cooperazione internazionale sia sulla armonizzazione delle norme in materia di cybercrime che alla predisposizione di strumenti processuali condivisi.

Il massiccio ricorso al digitale, acuito nei mesi scorsi dalla pandemia e dal massiccio ricorso al digitale per poter continuare a svolgere alcune attività lavorative anche da remoto, ricorso al digitale che secondo tutti i più importanti rapporti di sicurezza ha segnato un aumento considerevole dei reati informatici, rende quanto mai necessaria un’azione di continuo miglioramento della Convenzione attraverso protocolli aggiuntivi e di conseguente aggiornamento delle leggi di ratifica in tutti gli Stati che nel corso degli anni hanno provveduto a recepire la Convenzione stessa nei loro ordinamenti.

di Alfonso Buccini


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